E’ grazie alle confessioni di alcuni utenti e i loro racconti erotici che ho capito come si può vivere il sesso in modo disinibito e felice. Ero una sposa perfetta, secondo i canoni del mondo “per bene”, ma non riuscivo mai a godere con mio marito e mi rendevo conto di non farlo felice come avrei voluto.
Fin qui nulla di strano: diverse amiche mie avevano analoghi problemi. Ne parlavamo spesso, e insieme leggevamo i racconti erotici quì sul blog. A un certo punto ci è venuta l’idea forse pazza d’iniziare qualche esperimento.
Ci siamo incontrate un pomeriggio e abbiamo fatto l’amore fra noi. La conoscenza dei nostri corpi, del meccanismo che porta al piacere e delle piccole “varianti” erotiche che si possono fare, ha modificato in meglio l’andamento dei nostri matrimoni, di cui abbiamo descritto in un diario tutte le evoluzioni.
La ricerca delle zone erogene ci dimostrava che sono più o meno le
stesse nell’uomo e nella donna. Profonde leccate hanno esercitato le nostre labbra a gustare il sapore del piacere, a riconoscerlo. Abbiamo anche iniziato a sollecitare l’atto sessuale masturbandoci prima da noi, poi davanti ai mariti.
Ci sentivamo entusiaste di questa nostra “maturazione sessuale”, quando ad una compagna è capitata una inattesa contrarietà: suo marito, all’improvviso, s’è messo a farle grandi scenate di gelosia, dicendole che non poteva aver imparato da sola simili sottigliezze, che qui certe cose le aveva viste fare solamente alle donnacce di strada!
La poverina non osando raccontargli di noi, per non svergognarci, gli ha risposto di averle lette nel web; ma lui si è molto risentito e le ha dato della gran puttana. Per farla breve, si trovano sull’orlo della separazione, eppure non erano mai andati tanto d’accordo a letto come in questo periodo.
A me sembra un assurdo, anche perché lui, per accusarla e dimostrarle d’essere dalla parte della ragione, le ha voluto descrivere alcune sue scappatelle extraconiugali oltremodo viziose. Insomma si è rivelato un uomo del medioevo, eppure lei lo ama!
Noi non sappiamo che atteggiamento tenere. Ci è venuta così l’idea di riunirci tutte con i signori consorti, e di affrontare insieme il discorso per spingerli ad una risposta precisa sulle rispettive posizioni psicologiche. Credete che sarebbe una follia? Non può darsi che l’approvazione degli altri maschi, riporti a più miti consigli lo sposo dell’amica in crisi?
Sembra una storia inventata e non lo è, e ci tiene in angoscia. Il nostro timore è comunque che, da una simile “messa a punto”, nasca un gruppo sessuale bicolore (maschi e femmine) che, chissà, interromperebbe l’armonia che c’è fra noi amiche. Lo ritenete fondato? Siamo forse divenute delle lesbiche convinte?
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