Si può dire che Dora è una donna richiestissima; la sua vita in società è intensissima, feste e ricevimenti sono all’ordine del giorno. Ma le pause di vera, assoluta ed appagante libertà le deve tutte a Marina, la sua segretaria personale.
Fare la pubblicitaria di successo significa essere sempre sulla cresta dell’onda, sempre richieste nei vari salotti e nella varie serate mondane specialmente quando si vive nella capitale. Dora è una di queste donne e la sua vita è una specie di carosello scintillante scoppiettante di inviti, corteggiamenti e così via. Ma lei, i suoi momenti più veri e più vivi, li passa con la sua insostituibile segretaria che è anche la sua amica del cuore. Una segretaria che si è scelta su misura non solo per la sua bellezza ma anche per la sua disponibilità.
“Carezzami, gioia, carezzami in mezzo alle tette” dice Dora a Marina mentre si sta struccando prima di andare a letto “lo sai che le tue mani in mezzo al solco delle mammelle sono un toccasana, sono l’unica cosa che riescano a rilassarmi davvero”. Marina, che è in piedi vicino a lei e che mostra attraverso l’apertura della vestaglia la bellezza del suo corpo giovane e scattante, compie il gesto che le è stato richiesta. Lo fa con dolcezza, con snervante lentezza, con abile insistenza. La sua mano va su e giù in mezzo alle due collinette di carne di Dora poi afferra una tetta e la carezza più pesantemente, poi stringe forte il capezzolo e lo fa diventare durissimo e dritto. “Ah, se fai così io muoio dalla voglia di te” dice Dora, sospirando, mentre sente che quel tocco di mano dell’amica comincia a farle salire la febbre dell’amore.
“Sì, mi sento un fuoco addosso, ho voglia di farmi toccare tutta e di baciarti dappertutto. Vieni, tesoro, vieni qui vicino a me, andiamo sul divano, lasciati abbracciare”. In un attimo sono insieme sul loro divano più comodo e, dopo qualche minuto sono avvinghiate e si cercano con la bocca e le mani. Si vede che hanno davvero voglia di giocare all’amore, che sentono irrefrenabilmente la spinta a godere delle loro carezze e dei loro baci. “Hai la fica calda e umida” dice Dora, passando e ripassando una mano fra le cosce dell’amica mentre questa si abbandona totalmente a quel meraviglioso contatto.
“Ah, come sei calda e come ti bagni subito: si vede che stai godendo e che mi vuoi”. Dora è felice, serena, distaccata dagli affanni della vita. Le sue dita si muovono nella poltiglia prodotta dalla fichetta della sua giovane amica e lei sente dei brividi che le percorrono la schiena perché il desiderio si fa sempre più forte. Quando si china a frugare con la lingua fra i peli di quella fica che ha tanto lavorato è più esaltata che mai, più ardente che mai, le più felice che mai. Solo così, con la sua fedele segretaria, si sente appagata.
C.G.