La sborra dell’amante di mia moglie

la sborra dell'amante di mia moglie

Sono innamoratissimo di mia moglie e quando mi ha dichiarato chiaro e netto che voleva piantarmi perché si era innamorata d’un altro, la supplicai di non lasciarmi. Lei, dopo molte insistenze da parte mia, accettò di restare purché le concedessi di continuare la relazione con l’altro. Le cose continuarono così per un po’ di tempo, poi espressi il desiderio di conoscere questo tale che mi aveva soppiantato nel suo cuore e lei mi accontentò.

Questo tizio entrò ín casa con aria da padrone e salutandomi mi disse: “Anch’io avevo desiderio di vedere il marito che cornifico. Guarda che cosa mi fa la tua mogliettina adorata” e la spinse in giù. Lei non si fece pregare neppure un istante e con avidità si mise a succhiargli l’uccello, mentre lui le smucinava le tette. Era tale la foia con cui mia moglie lappava quel manico che il cazzo mi divenne duro.

Sul momento nessuno dei due se ne accorse, ma quando egli fu sul punto di sborrare in bocca a mia moglie, le disse concitatamente: “Non ingoiare. tieni in bocca lo sperma e va a baciare tuo marito”. Divenni paonazzo, ma il cazzo s’indurì ancora di più. Con alcune fiondate più villenti egli venne e mia moglie corse con la bocca piena verso di me. Tentai di far resistenza, ma anche lei s’era accorta delle condizioni in cuí mi trovavo e me lo strinse con forza.

Per paura che me lo strappasse, aprii le labbra e lasciai che lei mi spalmasse la lingua e il palato con la sbroda del suo amante. Ma non fu finita lì. “Hai visto come succhia bene tua moglie?” mi domandò in tono ironico. “Se vuoi gustare la sua lingua anche tu, devi farmi un bocchino con l’ingoio. Altrimenti me la porto via e non le permetterò più di fare l’amore con te”

guardai mia moglie e la vidi eccitatissima per la proposta. “Sì, succhia il cazzo che mi chiava, onora l’uccello che ti fa becco, altrimenti me ne vado per sempre”. Compresi che era decisa, così mi rassegnai e, mentre lei m’insalivava la coda, ío presi in bocca il manico dell’altro e lo pompai fino a quando la sua sborra non si scaricò nel mio stomaco. Cari miei, vi confesso che ho paura d’averci preso gusto.


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