Le vicende di un venditore porta a porta

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Ricevo una telefonata a casa (ad ogni cliente visitata, lascio il mio biglietto da visita). Sono la signora Ernestina non so se si ricorda di me… io e la mia vicina di casa… ricorda… abbiamo comprato la sua macchinetta miracolosa… quella… capisce? Be’ le dispiace ripassare da me oggi alle 10? C’è un’altra mia amica interessata all’acquisto…. Appena mi apre ricordo l’Ernestina e la sua vicina di pianerottolo: donne di mezza età, sole, sfornite di manico e paurose di farsene uno di vera carne. Mi fanno entrare. In tinello c’è una tipa con i capelli rossi, è giovane, sembra una ragazza.

“Ecco, lei è la signora di cui le parlavo al telefono”, dice l’Ernestina. Sono piuttosto imbarazzato e cerco di sviare il discorso. Allora, è soddisfatta della mia macchinetta? La sua vicina di pianerottolo quella con cui l’Ernestina si fa i suoi viaggi di piacere nel regno del cazzo meccanico agita le mani in segno di giubilo: “Favolosa!” dice, e socchiude le labbra, come se gustasse chissà che pietanza. “Proprio per questo la nostra amica ne vuole una anche lei… ha provato la nostra…”.

Finalmente fisso la ragazza che comunque, nonostante la giovane età, scopro sia sposata da tre anni. “Ma — dico — così giovane…” “E sfortunata” aggiunge l’Ernestina. “Il marito poveretto, è esaurito… Capisce che voglio dire…. Apro la valigetta e comincio a montare la macchinetta scopatrice. Al momento opportuno giro la valigetta: deve scegliere il cazzo da montare. La giovane sposina si butta sulla misura media: un diciotto centimetri di lunghezza per cinque di diametro. Monto il cazzo, aziono la macchinetta e l’uccello comincia a pompare avanti e indietro. La ragazza ha gli occhi spiritati. “Ma — dico — capisco le signore qui presenti… ma lei… potrebbe pure cercare e trovare quacosa di meglio… di più vivo…. Mi guarda con occhi da cane bastonato.”E’ che ho paura… se lui venisse a saperlo…” “Basta fare le cose con garbo..” dico io, e con un cenno della testa indico la stanza da letto della Ernestina. La quale capisce al volo la situazione: La stanza è in penombra. Mi spoglio e raggiungo l’affamata di cazzo che è già sotto le lenzuola. Ho voglia di succhiarle l’ostrica, ma lei ha troppa fame di carne cruda, per cominciare con gli antipasti!

Me la faccio in tre posizioni: missionario, alla pecorina e a smorzacandela. Favolosa! Eccezionale! Donna da letto nata! E per concludere: “Sei stato bravissimo! Te lo voglio succhiare!”.


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