Era un periodo che il diavolo mi era penetrato dentro l’anima e si stava rosolando il corpo a suo piacimento. lo non stavo veramente più nella pelle dal calore che mi portavo addosso. Era una fregola potente, sconvolgente, che mi portava a sognare in continuazione di essere chiavata, inculata, da maschi arrapati che io stringevo avidamente ma che poi svanivano nel nulla.
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Le strane voglie di Luisa
Un pomeriggio mentre passeggiavo in collina, una macchina si fermò al mio fianco e un tizio ultra sessantenne mi domandò a bruciapelo: “Quanto vuoi bella donzella?”. Più che offendermi mi venne da ridere e per scherzo gli risposi: “Cento più la camera”. Aprì lo sportello, mi afferrò per un braccio e trascinandomi dentro, mi ordinò: “Monta”. Stavo per spiegargli che stavo scherzando, quando lui partì e prendendomi per il polso mi premette la mano sulla patta e continuò: “Quanto vuoi di extra se dopo averti scopato me lo faccio succhiare?”.
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