Tornando a casa, la ragazza già intuiva che quella notte non avrebbe chiuso occhio. Nel giro di poche ore quante cose le avevano insegnato sia Iside che Gianni. La prima, il ditalino e il secondo che le donne bevono la sborra! Però, non si era fatta spiegare nulla sul sapore della roba che schizza dall’uccello. Salato, dolciastro? E il colore? Una domanda dopo l’altra che le martellavano il cervello. Quando Gianni si fermò sotto casa: “Non mi sento molto in forma” gli disse “ho bisogno di dormire sino a mezzogiorno. Domani pensaci tu a dirlo ai professori. Se vuoi, chiamami nel pomeriggio; sarò in casa. Non vedo l’ora di andarmi a ficcarmi sotto le coperte. Scusami, tesoro”.
Approfondisci