Io e la mia amica Marisa siamo molto esigenti in fatto di sesso: ci piace avere il massimo della soddisfazione, ci piace dare libero sfogo alle nostre voglie e trovare nel partner una giusta rispondenza. Sarà forse perché abbiamo le fighe molto esigenti e molto calde ma non possiamo tollerare di avere a letto con noi dei maschi insignificanti o soltanto passabili. Cosi, da un po’ di tempo, ci siamo date a uno sport particolare che ci diverte molto e ci stimola al massimo: facciamo la caccia al maschio per trovare gli esemplari migliori.
ApprofondisciTag: racconti porno
Un pomeriggio da chiavatore
Un giovane di questi tempi problemi che lo assillano ne ha sempre; ma ci sono giorni in cui sembra che il mondo sia tutto contro di te. Ed era proprio in una di queste angosciose giornate che, in estate, avvenne il fatto più clamoroso della mia vita. Andiamo con ordine: era un caldissimo mezzogiorno di fine Luglio; città già praticamente deserta, partiti gli amici e la ragazza, mi aggiravo nella più nera solitudine pensando e ripensando alla mia vita fatta di delusioni e di fallimenti quando, ed ero arrivato di fronte al solito bar trattoria dove sono solito passare la giornata.
ApprofondisciLe vicende di un venditore porta a porta
Ricevo una telefonata a casa (ad ogni cliente visitata, lascio il mio biglietto da visita). Sono la signora Ernestina non so se si ricorda di me… io e la mia vicina di casa… ricorda… abbiamo comprato la sua macchinetta miracolosa… quella… capisce? Be’ le dispiace ripassare da me oggi alle 10? C’è un’altra mia amica interessata all’acquisto…. Appena mi apre ricordo l’Ernestina e la sua vicina di pianerottolo: donne di mezza età, sole, sfornite di manico e paurose di farsene uno di vera carne. Mi fanno entrare. In tinello c’è una tipa con i capelli rossi, è giovane, sembra una ragazza.
ApprofondisciLe avventure di un camionista
Di quella giovane donna mi avevano colpito l’aria dimessa e i capelli tagliati in modo strano, estremamente corti e sforbiciati alla meno peggio: l’ho caricata ad un distributore alle porte di un paese in Piemonte, lei cercava un passaggio alla stazione dei treni. Aveva con sé una valigetta di finta pelle. Poi, una volta in cabina, non avevo potuto fare a meno di sbirciarla più e più volte, un tantino intimidito. Poi la verità era saltata fuori: la giovane donna aveva rinunciato al velo, era uscita di convento e tornava a casa.
ApprofondisciQuella notte con Odile
Ero a Parigi, per la prima volta senza mia moglie, e volevo divertirmi. Fu allora che la incontrai in un localino. E’ stata la mia prima donna di colore e non la dimenticherò così facilmente.
ApprofondisciLa giovane contessa
“Sai che questa barca è di una mia amica?”, mi disse Mirella indicandomi un veliero ancorato nel porto. “Saliamo a farle un saluto, ma stai attenta a come parli. E’ la contessa G., la multimiliardaria. Va in confusione per delle inezie. Si perde in un bicchier d’acqua e accusa gli altri quando meno se l’aspettano”. La contessa è una donna pressappoco della nostra età. Una ragazza bionda, come Mirella, ma con un modo di fare aristocratico. Una con la puzza sotto il naso: la classificai subito. Ci propose di fare un giretto sulla barca. Stavano già per salpare.
Approfondisci