Vanessa femme fatale

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Vanessa ha il nome di una farfalla dei tropici, di una crudele farfalla che uccide il suo maschio dopo averlo spossato nell’amore, che ne succhia ogni linfa vitale e lo getta, svuotato, alle voraci formiche. Mi sacrificherei volentieri per una notte con te, per sentirmi i fianchi stretti dalle tue cosce sexy, forti morbide assieme, per sentirmi la nuca graffiata dalle tue unghie e mordicchiata dai tuoi dentini candidi. Mi hai sorriso, come se ci conoscessimo da sempre, mentre uscivi dalla tua villa. Mi hai sorriso mentre, roteando la tua gonna come un torero la muleta, scoprivi quelle due colonne di carne tornita che ora mi ossessionano e mi tolgono ogni altro impulso.

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Caccia all’uomo

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Io e la mia amica Marisa siamo molto esigenti in fatto di sesso: ci piace avere il massimo della soddisfazione, ci piace dare libero sfogo alle nostre voglie e trovare nel partner una giusta rispondenza. Sarà forse perché abbiamo le fighe molto esigenti e molto calde ma non possiamo tollerare di avere a letto con noi dei maschi insignificanti o soltanto passabili. Cosi, da un po’ di tempo, ci siamo date a uno sport particolare che ci diverte molto e ci stimola al massimo: facciamo la caccia al maschio per trovare gli esemplari migliori.

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L’amico di famiglia

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Walter e Clara sono giovani, sono belli, sono pieni di voglia di godere in tutte le maniere possibili. Mi son sempre chiesto come facciano, visto che non invitano nessuno nel loro letto, non offrono a nessuno strane, eccitanti serate. La spiegazione me l’hanno data assieme, dandosi sulla voce per parlare tutti e due per primi: il loro amico dei giochi più intimi, più libidinosi, più perversi, è il vibratore.

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Le vicende di un venditore porta a porta

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Ricevo una telefonata a casa (ad ogni cliente visitata, lascio il mio biglietto da visita). Sono la signora Ernestina non so se si ricorda di me… io e la mia vicina di casa… ricorda… abbiamo comprato la sua macchinetta miracolosa… quella… capisce? Be’ le dispiace ripassare da me oggi alle 10? C’è un’altra mia amica interessata all’acquisto…. Appena mi apre ricordo l’Ernestina e la sua vicina di pianerottolo: donne di mezza età, sole, sfornite di manico e paurose di farsene uno di vera carne. Mi fanno entrare. In tinello c’è una tipa con i capelli rossi, è giovane, sembra una ragazza.

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Le avventure di un camionista

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Di quella giovane donna mi avevano colpito l’aria dimessa e i capelli tagliati in modo strano, estremamente corti e sforbiciati alla meno peggio: l’ho caricata ad un distributore alle porte di un paese in Piemonte, lei cercava un passaggio alla stazione dei treni. Aveva con sé una valigetta di finta pelle. Poi, una volta in cabina, non avevo potuto fare a meno di sbirciarla più e più volte, un tantino intimidito. Poi la verità era saltata fuori: la giovane donna aveva rinunciato al velo, era uscita di convento e tornava a casa.

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Tra cazzo e figa

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Mi chiamo Monica, abito a Roma, ho un marito e un’amica negra che mi lecca divinamente la fica. In queste poche parole c’è tutta la mia vita. O quasi. Amo mio marito, anche se ho un’amante lesbica. Sono due cose separate e distinte. II primo riguarda il cuore, l’altra il sesso. Quando capii che il mio matrimonio stava naufragando, feci di tutto per salvarlo. Mio marito sapeva benissimo che Annie mi leccava la fica, ed io ero a conoscenza che un suo dipendente gli faceva i pompini in ufficio.

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